Assassin's Creed New Destiny [In Revisione]
Capitolo 38
<p> <<Mi sembra evidente che siamo a conoscenza di un terzo di quella che è la realtà dei fatti>> Esordì Elena dopo aver fatto uscire Anne dalla simulazione. </p> <p> <<Già... fino ad ora non c'era mai stata la possibilità di dare un volto alla moglie di Connor e adesso sappiamo chi è. Tuttavia dobbiamo attendere la nascita del figlio per capire quali sono le motivazioni che hanno spinto l'Abstergo a nascondere anche questa volta la verità>> Le fece eco Anne. Poi si voltò verso Lyanne e le chiese: <<Sappiamo niente del tempio dei Precursori?>> </p> <p> <<Al momento no, siamo ancora in attesa>> Le risposte lei. </p> <p> <<A proposito!>> esclamò Elena. <<Durante la simulazione ho fatto alcune ricerche per capire qualcosa di più su chi fosse il Saggio: Maxwell Crawford. Era al tempo il Gran Maestro Templare inglese, che dopo il fallimento di Haytham Kenway, cercava di rifondare il ramo americano dell'Ordine>> </p> <p> <<E come era venuto a conoscenza del Frutto dell'Eden?>> Le chiese Lyanne. </p> <p> <<Da alcuni documenti che i Templari recuperarono dopo aver massacrato gli Assassini in America. Iniziò la sua ricerca ben prima della morte di Haytham. Ricerca che lo condusse in quelle zone>> Rispose Elena. </p> <p> << Ok, possiamo fermarci un momento per fare il punto della situazione? Così possiamo confrontare i dati in nostro possesso con quelli che abbiamo recuperato dalla simulazione. In questo modo potremo decidere in quali parti del ricordo avanzare>> Esordì Richard. </p> <p> Passarono quindi un po' di tempo discutendo su come avrebbero organizzato la ricerca delle informazioni che i Templari avevano alterato per anni. </p> <p> <<Quindi, il primo punto che andremo a vedere sarà la nascita del primo figlio>> Disse Richard. </p> <p> <<Esatto, così vedremo se ci sono stati problemi con il parto e se entrambi sono sopravvissuti>> Gli fece eco Elena. </p> <p> <<Poi avanzeremo nel ricordo fino alla nascita della ipotetica prima figlia. Se anche in questo caso non ci sono stati problemi, potremo dare per certa l'identità della moglie>> Proseguì Richard. </p> <p> <<Si, ma i figli sappiamo che sono tre. Come facciamo a capire che effettivamente la madre dell'ultima figlia è lei?>> Chiese Anne. </p> <p> <<Siamo già a conoscenza dell'esistenza di <em>Io:nhiòte</em>: secondo me sarà sufficiente spostarsi dopo quel momento e sicuramente ritroveremo Aveline>> Le rispose Richard. </p> <p> <<Penso che dovremmo soffermarci un po' su quest'ultima parte, perché dobbiamo capire che cosa le abbia conferito tali capacità>> Disse Lyanne. </p> <p> "<em>Così forse inizierò a capirci qualcosa anche io</em>" pensò Anne tra se'. </p> <p> Durante la discussione Lyanne sentì squillare il proprio telefono. </p> <p> <<Pronto?... Ottimo, problemi?... Ok, quindi ora come ci muoviamo?... Questo non è possibile perché la collocazione della chiave non si trova in questo ricordo… Ok, noi quindi procediamo con il nostro obiettivo… Va bene vi tengo aggiornati>> Chiuse la chiamata e ripose il telefono in tasca. </p> <p> << Ragazzi, mi hanno appena fornito informazioni sul corpo del Saggio e sul tempio che abbiamo scoperto. La squadra è arrivata sul posto senza troppi problemi e a quanto pare non è ancora stato trovato. Dalle indagini svolte non risultano segni di scavo. Fortunatamente siamo arrivati prima noi: il corpo lo stanno recuperando in questo momento e da quello che sono riusciti a vedere, il tempio non è ancora stato aperto. Inizieranno a fare una ricerca per la chiave, noi continuiamo con la nostra missione>> </p> <p> <<Ok, allora vado a stendermi un po'>> Disse Anne dirigendosi verso la branda. </p> <p> << Certo, tu riposati. Tornerai dentro domani mattina>> Le rispose Lyanne. </p> <p> Quando si stese, prima di addormentarsi si mise a riflettere sul suo passato: quegli strani fenomeni avevano profondamente segnato la sua infanzia, portandola spesso ad isolarsi o ad essere isolata. Avvenimenti di cui non aveva voluto parlare nemmeno con il suo maestro, e che forse questa esperienza sarebbe riuscita a spiegare. </p> <p> La mattina successiva, dopo essersi preparata, tornò dentro l'Animus. Quando fu nel corridoio della memoria, in attesa che si caricasse il ricordo, Anne udì la voce di Elena: </p> <p> <<Sai che se non fosse stato per te, che hai insistito per vedere tutto il ricordo, non avremmo mai scoperto tutto questo? Te lo sentivi oppure c'è dell'altro?>> </p> <p> <<Un po' entrambe le cose...>> Le rispose enigmatica Anne. </p> <p> <<Quindi c'è altro sotto?!>> Esclamò Elena sorpresa. </p> <p> <<Non ci ho capito ancora nulla. Spero che questa esperienza mi aiuti a fare chiarezza: mi sono capitati eventi simili a quelli di <em>Io:nhiòte</em>...>> Le rispose Anne. </p> <p> <<Chi altro lo sa?>> Le chiese Elena. </p> <p> <<Nessuno e ti chiedo di mantenere il silenzio, perché fino ad ora questa cosa mi ha solo creato problemi>> Le rispose secca Anne. </p> <p> <<Ok, ma secondo me dovresti parlarne>> disse Elena cercando di non agitarla. << Ok, caricamento completato. Inizializzazione del ricordo tra 3… 2… 1…>> </p> <p> Aveline era stesa sul letto pronta per dare alla luce il suo primo figlio. Maria la stava assistendo nel parto, mentre Connor aveva deciso di restare accanto a lei per farle coraggio. </p> <p> <<Forza, Aveline, ancora qualche spinta e ci sei! Riesco già a vedere la testa!>> Intimò Maria. </p> <p> <<Coraggio, amore, ci sei quasi>> Disse Connor stringendole la mano. </p> <p> Con il volto contratto dal dolore, Aveline cercò di spingere più che poteva. Era molto sudata e le lacrime le rigavano il viso: non aveva mai provato così tanto dolore in vita sua. </p> <p> <<Un ultimo sforzo: spingi!>> Disse Maria tentando di facilitare l'uscita del bambino. </p> <p> Aveline raccolse tutte le sue forze e con un forte grido dette un'ultima spinta. </p> <p> <<Eccolo!>> Gridò Maria. <<Bravissima, ce l'hai fatta!>> </p> <p> Aveline si accasciò stremata sul letto con affanno e madida di sudore. </p> <p> Connor le baciò la mano con grande emozione: <<Ce l'hai fatta. Sei stata magnifica>> </p> <p> Maria intanto aveva dato una pulita al bambino e lo aveva infagottato in una copertina di cotone. Appena ebbe finito si voltò col bimbo in braccio e si diresse verso il letto. </p> <p> Aveline si tirò su a fatica e allungò istintivamente le braccia in avanti per prendere il suo bambino. </p> <p> <<Congratulazioni: è un maschio>> Disse Maria con un dolce sorriso mentre lo porgeva alla sua mamma. </p> <p> Gli occhi di Aveline e Connor si riempirono di gioia: il bambino, che fin da pochi istanti dalla nascita aveva cominciato a piangere, si calmò non appena lei lo prese tra le sue braccia. </p> <p> <<<em>Wa'tkwanonhwerá:ton', Kariwase</em>>> Sussurrò Connor accarezzando delicatamente la testa del bimbo. </p> <p> <<Che gli hai detto?>> Gli domandò Aveline. </p> <p> <<Gli ho dato il benvenuto in questo mondo>> Le rispose lui. </p> <p> Aveline sorrise e poi baciò delicatamente la fronte di <em>Kariwase</em>. Il bambino si stropicciò gli occhi e sbadigliò, anche lui stanco per il parto. </p> <p> <<Grazie per essermi stato vicino tutto il tempo>> Disse poi Aveline rivolgendosi a Connor. </p> <p> <<Non dirlo nemmeno>> Rispose lui sporgendosi per darle un bacio sulla fronte. <<Vado a parlare un attimo con Maria, torno subito>> </p> <p> <<Va bene>> Disse Aveline. </p> <p> Quando rimase sola nella stanza si soffermò ad ascoltare il respiro del bimbo: era così piccolo e dolce che non poté fare a meno di commuoversi guardandolo. </p> <p> Presto iniziarono a materializzarsi nella sua testa tanti dubbi: "e se non fossi all'altezza di questo compito? Davvero sono pronta per prendermi cura di lui? Sarò in grado di prendermi cura di lui senza fargli mancare niente?". </p> <p> Proprio mentre rimuginava su questi pensieri, Connor rientrò nella stanza. Si avvicinò e si sedette di nuovo sulla sedia accanto al letto. </p> <p> <<Come stai?>> Le domandò. </p> <p> <<Distrutta. Non mi sono mai sentita così sfinita. Ma allo stesso tempo sono al settimo cielo>> Risposte Aveline cullando il bambino. </p> <p> Connor si chinò in avanti e abbracciò entrambi: <<La mia bellissima famiglia>> Sussurrò felice. Poi proseguì: <<Ho parlato con Maria: dice che dovresti riposare e farti visitare dal dottore. Io starò qui con te ad aspettarlo; lei è voluta andare a chiamarlo personalmente per permettermi di non lasciarvi soli>> </p> <p> <<Quella donna è un angelo. Non la ringrazierò mai abbastanza>> Rispose Aveline commossa. <<Ti va di tenerlo un po'?>> Gli chiese dopo qualche istante. </p> <p> <<Volentieri, non vedevo l'ora>> Rispose prontamente Connor. Prese il bimbo delicatamente dalle braccia della moglie e se lo portò al petto. Iniziò a sussurrare delle frasi nella sua lingua, mentre gli accarezzava la guancia con la punta dell'indice. </p> <p> <<Da quanto è piccino ho paura di fargli male toccandolo… Credo che sia normale avere queste sensazioni...>> mormorò Aveline. </p> <p> <<Si… suppongo di si>> Disse Connor, senza smettere di guardare suo figlio con sguardo innamorato. </p>