Il sapore delle more
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Italian › Games
Rating:
Adult ++
Chapters:
7
Views:
885
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1
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Disclaimer:
I do not own the games(s) that this fanfiction is written for, nor any of the characters from it. I do not make any money from the writing of this story.
Capitolo IV
" Allora, come si sente?"
Chiese Genis entrando nella tenda di Kratos.
" Non si è ancora ripreso."
Rispose secco Kratos.
Raine, seduta accanto a lui, stava facendo il possibile per disintossicare Lloyd con la magia.
" Lo sapevo! Raine, che diavolo ci hai messo dentro mentre io non guardavo?! Mi avevi detto che stavolta non avresti messo ingredienti strani...!"
La professoressa si giustificò dicendo che erano solo erbe aromatiche, e che le aveva accuratamente selezionate. Non erano velenose, e non si spiegava il perchè di quell'effetto.
Kratos uscì sospirando. Si sedette sui ciottoli a guardare l'acqua ferma del lago, sentendosi in parte responsabile per quella situazione.
Se Lloyd aveva mangiato quella torta era per via delle parole taglienti che gli aveva rivolto qualche ora prima.
*flashback*
" Lloyd, non so cosa mi sia preso, devo essere impazzito...scusami..."
Il ragazzo lo guardava con smarrimento, come se la sua intera persona dipendesse da quel che la sua bocca pronunciava.
" Ma...Kratos, io..."
" Non dire niente!"
L'aveva zittito.
" Non dire niente, ti prego. Non voglio sapere come stanno le cose, dimentica solo tutto quel che è successo. E' stato un errore."
E così dicendo era uscito dalla tenda, incamminandosi nervoso per la foresta.
Ma Lloyd gli era giunto alle costole in men che non si dica, strattonandolo finchè non fu costretto a girarsi.
" Cosa c'è?"
Chiese stizzito.
Sapeva di aver commesso un grosso errore, aveva contaminato con quel suo perverso desiderio una creatura innocente, aveva corrotto l'anima di suo figlio, anche solo per un attimo. E questo lo faceva star male da pazzi.
" Fermati Kratos, ti prego! Quello che è successo prima non è stato un errore... "
L'espressione di Lloyd era affranta e smarrita.
Kratos sentì che in quel momento avrebbe voluto abbracciarlo, stringerlo forte a sé e dirgli che lo amava, più di ogni altra cosa al mondo.
Ma quell'amore era come un dolce veleno, si disse, e non avrebbe mai dato a suo figlio qualcosa che a lungo andare gli avrebbe fatto male. L'avrebbe protetto da tutto, anche da sé stesso.
" Ti sbagli. E' stato un momento di debolezza, sia per me che per te."
Lloyd calpestò il suolo con rabbia.
" Forse lo sarà stato per te, ma non parlare a nome mio!"
Urlò, furibondo.
" Per me non è solo un gioco."
Concluse poi, aspettando una risposta di Kratos, che voltandogli le spalle di nuovo rispose soltanto:
" Spiacente, Lloyd."
Mentre camminava nell'erba alta, trai rami e i cespugli, sapeva che suo figlio lo osservava, immobile, ferito, e anche se non poteva vederli sentiva che quegli occhioni dolci che lo seguivano si stavano riempiendo di lacrime.
Esattamente come i suoi.
*fine flashback*
" Kratos...forse ho capito la causa dello svenimento di Lloyd."
Disse Raine con voce colpevole, sedendosi accanto a lui.
Ma Kratos era troppo impegnato ad autocommiserarsi per potersela prendere con qualcun'altro all'infuori di sé.
Non ricevendo risposta, Raine continuò.
" Ho mischiato due erbe, la mirtillina blu e la canellula di bosco... entrambe le erbe hanno effetti vitalizzanti e energizzanti, ma se mischiate alle more danno una reazione sconosciuta.... Ho provato ad assaggiarne a piccole dosi e mi sono sentita stranamente elettrizzata, come colpita da una scossa elettrica! Uhm, devo ancora studiarle a fondo, ma non credo sia nulla di pericoloso...è una semplice intossicazione. Lloyd si riprenderà presto, ne sono certa."
Kratos si limitò ad annuire con poca convinzione, lo sguardo che errava sulle acque placide del lago.
Chiese Genis entrando nella tenda di Kratos.
" Non si è ancora ripreso."
Rispose secco Kratos.
Raine, seduta accanto a lui, stava facendo il possibile per disintossicare Lloyd con la magia.
" Lo sapevo! Raine, che diavolo ci hai messo dentro mentre io non guardavo?! Mi avevi detto che stavolta non avresti messo ingredienti strani...!"
La professoressa si giustificò dicendo che erano solo erbe aromatiche, e che le aveva accuratamente selezionate. Non erano velenose, e non si spiegava il perchè di quell'effetto.
Kratos uscì sospirando. Si sedette sui ciottoli a guardare l'acqua ferma del lago, sentendosi in parte responsabile per quella situazione.
Se Lloyd aveva mangiato quella torta era per via delle parole taglienti che gli aveva rivolto qualche ora prima.
*flashback*
" Lloyd, non so cosa mi sia preso, devo essere impazzito...scusami..."
Il ragazzo lo guardava con smarrimento, come se la sua intera persona dipendesse da quel che la sua bocca pronunciava.
" Ma...Kratos, io..."
" Non dire niente!"
L'aveva zittito.
" Non dire niente, ti prego. Non voglio sapere come stanno le cose, dimentica solo tutto quel che è successo. E' stato un errore."
E così dicendo era uscito dalla tenda, incamminandosi nervoso per la foresta.
Ma Lloyd gli era giunto alle costole in men che non si dica, strattonandolo finchè non fu costretto a girarsi.
" Cosa c'è?"
Chiese stizzito.
Sapeva di aver commesso un grosso errore, aveva contaminato con quel suo perverso desiderio una creatura innocente, aveva corrotto l'anima di suo figlio, anche solo per un attimo. E questo lo faceva star male da pazzi.
" Fermati Kratos, ti prego! Quello che è successo prima non è stato un errore... "
L'espressione di Lloyd era affranta e smarrita.
Kratos sentì che in quel momento avrebbe voluto abbracciarlo, stringerlo forte a sé e dirgli che lo amava, più di ogni altra cosa al mondo.
Ma quell'amore era come un dolce veleno, si disse, e non avrebbe mai dato a suo figlio qualcosa che a lungo andare gli avrebbe fatto male. L'avrebbe protetto da tutto, anche da sé stesso.
" Ti sbagli. E' stato un momento di debolezza, sia per me che per te."
Lloyd calpestò il suolo con rabbia.
" Forse lo sarà stato per te, ma non parlare a nome mio!"
Urlò, furibondo.
" Per me non è solo un gioco."
Concluse poi, aspettando una risposta di Kratos, che voltandogli le spalle di nuovo rispose soltanto:
" Spiacente, Lloyd."
Mentre camminava nell'erba alta, trai rami e i cespugli, sapeva che suo figlio lo osservava, immobile, ferito, e anche se non poteva vederli sentiva che quegli occhioni dolci che lo seguivano si stavano riempiendo di lacrime.
Esattamente come i suoi.
*fine flashback*
" Kratos...forse ho capito la causa dello svenimento di Lloyd."
Disse Raine con voce colpevole, sedendosi accanto a lui.
Ma Kratos era troppo impegnato ad autocommiserarsi per potersela prendere con qualcun'altro all'infuori di sé.
Non ricevendo risposta, Raine continuò.
" Ho mischiato due erbe, la mirtillina blu e la canellula di bosco... entrambe le erbe hanno effetti vitalizzanti e energizzanti, ma se mischiate alle more danno una reazione sconosciuta.... Ho provato ad assaggiarne a piccole dosi e mi sono sentita stranamente elettrizzata, come colpita da una scossa elettrica! Uhm, devo ancora studiarle a fondo, ma non credo sia nulla di pericoloso...è una semplice intossicazione. Lloyd si riprenderà presto, ne sono certa."
Kratos si limitò ad annuire con poca convinzione, lo sguardo che errava sulle acque placide del lago.