Il sapore delle more
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Italian › Games
Rating:
Adult ++
Chapters:
7
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888
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Disclaimer:
I do not own the games(s) that this fanfiction is written for, nor any of the characters from it. I do not make any money from the writing of this story.
Capitolo VI
Genis se ne stava seduto accanto al fuoco a lanciare legnetti nelle fiamme.
Era preoccupato per Lloyd, avrebbe voluto entrare nella tenda e vedere cosa stesse succedendo.
Fece per alzarsi ma sua sorella lo richiamò.
" Che c'è?"
Rispose voltandosi.
" Resta qui, non disturbarli."
Disse semplicemente Raine, che stava analizzando una fetta di torta al microscopio.
" Uffa, ma perchè ora che è entrato Kratos non posso più entrare?"
Raine si staccò dal microscopio, si stropicciò gli occhi e poi rispose sorridendo:
" Perchè Lloyd è di sua proprietà, Genis."
Intanto la notte, col suo manto di velluto nero, era scesa ad abbracciare la terra, e il cielo si era riempito di scintille luminose.
Al contrario della nottata precedente, ora la volta celeste era sgombra e nel buio del lago Umesia la via lattea si rivelava in tutti i suoi intrecci di costellazioni luminescenti.
Ora che poteva vedere il cielo, la sensazione d'inquietudine dovuta ai nuvoloni neri l'aveva abbandonato, pensò Lloyd.
" Dove stiamo andando?"
Chiese, cercando di stare al passo dell'uomo che lo teneva per mano.
" E' una sorpresa."
Camminarono a lungo, senza sosta, attraversando la foresta che circondava il lago.
Gli alberi disegnavano ombre scure su di loro, l'erba accarezzava loro le caviglie, e tutt'intorno c'era odore di muschio e di legno.
Kratos si arrestò quando ebbe raggiunto il punto più alto del bosco, dove una radura si apriva nel fitto della vegetazione.
" Eccoci qua."
Lloyd scrutò il posto con occhio critico e perplesso.
" Tutta questa strada per una semplice radura?"
Chiese, arricciando il naso.
" No Lloyd, questa non è una semplice radura." disse Kratos, facendo dei passi avanti e rivolgendo lo sguardo al cielo stellato che si spalancava su di loro.
" Questo" riprese " è il posto dove ci accampammo molto tempo fa io, la mamma e tu.
E' stato esattamente qui che tu assaggiasti le more per la prima volta."
Si voltò in direzione di suo figlio, un flebile sorriso dipinto sulle labbra, e la nostalgia del passato che gli attanagliava il cuore.
Lloyd si avvicinò, osservando il posto sotto una nuova luce.
Quattordici anni prima, in quella stessa radura, era stato in compagnia della sua famiglia, ignaro del suo destino.
Quattordici anni prima, in quel punto esatto, aveva fatto la sua prima scorpacciata di more.
E adesso, quattordici anni dopo, si ritrovava lì con un padre che credeva di aver perso.
Kratos si chinò su un cespuglio e ritornò con delle more nel pugno.
Lloyd chiuse gli occhi, aprì la bocca e attese.
Prima una, poi l'altra, e poi un'altra ancora, caddero nella sua bocca, e quel sapore familiare gli pervase il palato.
Kratos lo osservava amorevolmente, la mano ancora protesa nell'atto di porgergli quei frutti deliziosi.
Il ragazzo si avvicinò, facendo in modo che quella mano sfiorasse il suo viso, per poi appoggiare la tempia al petto del serafino.
" Kratos, ho bisogno di condividere tutto questo insieme a te."
Sussurrò Lloyd strusciandosi voluttuosamente contro di lui.
" Lloyd fermati, o non ti garantisco che..."
" Non garantirmelo, allora!"
Una spinta di fianchi e i due ricaddero nell'erba con un tonfo.
Lloyd iniziò a depositare piccoli baci sul collo di Kratos, e notò con meraviglia che la solita espressione vacua lasciava il posto al piacere su quel viso austero.
L'ex-mercenario però, ribaltò la situazione portandosi su di lui. Iniziò a mordicchiargli il labbro inferiore, per poi scivolare nella sua bocca per un bacio passionale.
La reazione di Lloyd non si fece attendere; il ragazzo si incurvò sotto di lui, le sue mani ancorate alla schiena del bellissimo angelo e il desiderio feroce nel ricambiare il bacio.
I loro corpi perfettamente incastrati tra loro, i loro gemiti soffocati in quella notte fonda.
Kratos si staccò per riprender fiato, e allungò una mano verso un cespuglio.
Ne colse una mora, e tornò a osservare Lloyd, ansante sotto di lui, i capelli ramati spettinati e l'impazienza sul viso.
Spinse la mora tra le sue labbra, e con questa Lloyd mordicchiò anche il suo dito, lambendolo.
Kratos s'infiammò e stavolta prese di mira il lobo dell'orecchio del ragazzo, giocherellandoci, mordendolo, scendendo poi sul collo, e iniziando a sbottonare la casacca di Lloyd.
Quando se ne fu liberato, scese sull'incavo della spalla, poi sul petto e si soffermò su un capezzolo.
Lloyd rispondeva ai suoi baci con sospiri e mugugni, e il suo corpo teso sembrava chiedere di più, sempre di più.
Kratos scese allora sull'ombelico, guadagnadosi altri gemiti da parte di Lloyd.
Passò poi le dita sulla stoffa dei suoi pantaloni, accarezzando l'erezione del ragazzo, che sussultò.
In breve si sbarazzò anche dei pantaloni e degli slip.
Lloyd era adesso completamente nudo sotto di lui, la sua pelle dorata che rifletteva la luce bianca delle stelle.
" Vuoi che mi fermi?"
Chiese Kratos, scostandogli una ciocca di capelli dalla fronte.
Il ragazzo scosse la testa, e con voce rotta dall'emozione ribatté " Assolutamente no...".
Le dita morbide di Lloyd scivolarono sulla seta dei vestiti di Kratos, e iniziarono a strattonarli con urgenza.
Quando anche Kratos si fu liberato dei vestiti, Lloyd si ritrovò a pensare a quanto fosse bello.
Il suo corpo longilineo eppure scolipito era semplicemente perfetto.
Lo desiderava, lo desiderava immensamente, giusto o sbagliato che fosse.
Kratos lo attirò forte a sé, e mentre i loro corpi scivolavano l'uno sull'altro, Lloyd si fece sfuggire diversi gemiti di paicere.
" Kratos..non ce la faccio più..."
Lo supplicò Lloyd, incrociando le gambe attorno a quelle di Kratos.
L'ex-mercenario tornò a lavorare sulla sua bocca in un bacio ardente, succhiando le sue labbra rosa, per poi spingervi dentro la lingua.
Continuò a baciarlo mentre scivolava dentro di lui, unendo i loro corpi lentamente, attento a non fargli male.
Lloyd sobbalzò e si contrasse, e la sua stretta si fece ancora più forte.
" Ti sto facendo male?"
Mormorò Kratos all'orecchio del ragazzo.
" No...no...Non ti fermare."
I fianchi di Kratos cominciarono a muoversi e la sua mano scese ad accarezzare l'erezione di Lloyd, che non riuscì a trattenere piccole urla di piacere.
Sussurrarono i rispettivi nomi più volte, i respiri affannati, l'estasi negli occhi, finchè il sussurro non divenne grido e si lasciarono ricadere l'uno sull'altro, sfiniti.
Era preoccupato per Lloyd, avrebbe voluto entrare nella tenda e vedere cosa stesse succedendo.
Fece per alzarsi ma sua sorella lo richiamò.
" Che c'è?"
Rispose voltandosi.
" Resta qui, non disturbarli."
Disse semplicemente Raine, che stava analizzando una fetta di torta al microscopio.
" Uffa, ma perchè ora che è entrato Kratos non posso più entrare?"
Raine si staccò dal microscopio, si stropicciò gli occhi e poi rispose sorridendo:
" Perchè Lloyd è di sua proprietà, Genis."
Intanto la notte, col suo manto di velluto nero, era scesa ad abbracciare la terra, e il cielo si era riempito di scintille luminose.
Al contrario della nottata precedente, ora la volta celeste era sgombra e nel buio del lago Umesia la via lattea si rivelava in tutti i suoi intrecci di costellazioni luminescenti.
Ora che poteva vedere il cielo, la sensazione d'inquietudine dovuta ai nuvoloni neri l'aveva abbandonato, pensò Lloyd.
" Dove stiamo andando?"
Chiese, cercando di stare al passo dell'uomo che lo teneva per mano.
" E' una sorpresa."
Camminarono a lungo, senza sosta, attraversando la foresta che circondava il lago.
Gli alberi disegnavano ombre scure su di loro, l'erba accarezzava loro le caviglie, e tutt'intorno c'era odore di muschio e di legno.
Kratos si arrestò quando ebbe raggiunto il punto più alto del bosco, dove una radura si apriva nel fitto della vegetazione.
" Eccoci qua."
Lloyd scrutò il posto con occhio critico e perplesso.
" Tutta questa strada per una semplice radura?"
Chiese, arricciando il naso.
" No Lloyd, questa non è una semplice radura." disse Kratos, facendo dei passi avanti e rivolgendo lo sguardo al cielo stellato che si spalancava su di loro.
" Questo" riprese " è il posto dove ci accampammo molto tempo fa io, la mamma e tu.
E' stato esattamente qui che tu assaggiasti le more per la prima volta."
Si voltò in direzione di suo figlio, un flebile sorriso dipinto sulle labbra, e la nostalgia del passato che gli attanagliava il cuore.
Lloyd si avvicinò, osservando il posto sotto una nuova luce.
Quattordici anni prima, in quella stessa radura, era stato in compagnia della sua famiglia, ignaro del suo destino.
Quattordici anni prima, in quel punto esatto, aveva fatto la sua prima scorpacciata di more.
E adesso, quattordici anni dopo, si ritrovava lì con un padre che credeva di aver perso.
Kratos si chinò su un cespuglio e ritornò con delle more nel pugno.
Lloyd chiuse gli occhi, aprì la bocca e attese.
Prima una, poi l'altra, e poi un'altra ancora, caddero nella sua bocca, e quel sapore familiare gli pervase il palato.
Kratos lo osservava amorevolmente, la mano ancora protesa nell'atto di porgergli quei frutti deliziosi.
Il ragazzo si avvicinò, facendo in modo che quella mano sfiorasse il suo viso, per poi appoggiare la tempia al petto del serafino.
" Kratos, ho bisogno di condividere tutto questo insieme a te."
Sussurrò Lloyd strusciandosi voluttuosamente contro di lui.
" Lloyd fermati, o non ti garantisco che..."
" Non garantirmelo, allora!"
Una spinta di fianchi e i due ricaddero nell'erba con un tonfo.
Lloyd iniziò a depositare piccoli baci sul collo di Kratos, e notò con meraviglia che la solita espressione vacua lasciava il posto al piacere su quel viso austero.
L'ex-mercenario però, ribaltò la situazione portandosi su di lui. Iniziò a mordicchiargli il labbro inferiore, per poi scivolare nella sua bocca per un bacio passionale.
La reazione di Lloyd non si fece attendere; il ragazzo si incurvò sotto di lui, le sue mani ancorate alla schiena del bellissimo angelo e il desiderio feroce nel ricambiare il bacio.
I loro corpi perfettamente incastrati tra loro, i loro gemiti soffocati in quella notte fonda.
Kratos si staccò per riprender fiato, e allungò una mano verso un cespuglio.
Ne colse una mora, e tornò a osservare Lloyd, ansante sotto di lui, i capelli ramati spettinati e l'impazienza sul viso.
Spinse la mora tra le sue labbra, e con questa Lloyd mordicchiò anche il suo dito, lambendolo.
Kratos s'infiammò e stavolta prese di mira il lobo dell'orecchio del ragazzo, giocherellandoci, mordendolo, scendendo poi sul collo, e iniziando a sbottonare la casacca di Lloyd.
Quando se ne fu liberato, scese sull'incavo della spalla, poi sul petto e si soffermò su un capezzolo.
Lloyd rispondeva ai suoi baci con sospiri e mugugni, e il suo corpo teso sembrava chiedere di più, sempre di più.
Kratos scese allora sull'ombelico, guadagnadosi altri gemiti da parte di Lloyd.
Passò poi le dita sulla stoffa dei suoi pantaloni, accarezzando l'erezione del ragazzo, che sussultò.
In breve si sbarazzò anche dei pantaloni e degli slip.
Lloyd era adesso completamente nudo sotto di lui, la sua pelle dorata che rifletteva la luce bianca delle stelle.
" Vuoi che mi fermi?"
Chiese Kratos, scostandogli una ciocca di capelli dalla fronte.
Il ragazzo scosse la testa, e con voce rotta dall'emozione ribatté " Assolutamente no...".
Le dita morbide di Lloyd scivolarono sulla seta dei vestiti di Kratos, e iniziarono a strattonarli con urgenza.
Quando anche Kratos si fu liberato dei vestiti, Lloyd si ritrovò a pensare a quanto fosse bello.
Il suo corpo longilineo eppure scolipito era semplicemente perfetto.
Lo desiderava, lo desiderava immensamente, giusto o sbagliato che fosse.
Kratos lo attirò forte a sé, e mentre i loro corpi scivolavano l'uno sull'altro, Lloyd si fece sfuggire diversi gemiti di paicere.
" Kratos..non ce la faccio più..."
Lo supplicò Lloyd, incrociando le gambe attorno a quelle di Kratos.
L'ex-mercenario tornò a lavorare sulla sua bocca in un bacio ardente, succhiando le sue labbra rosa, per poi spingervi dentro la lingua.
Continuò a baciarlo mentre scivolava dentro di lui, unendo i loro corpi lentamente, attento a non fargli male.
Lloyd sobbalzò e si contrasse, e la sua stretta si fece ancora più forte.
" Ti sto facendo male?"
Mormorò Kratos all'orecchio del ragazzo.
" No...no...Non ti fermare."
I fianchi di Kratos cominciarono a muoversi e la sua mano scese ad accarezzare l'erezione di Lloyd, che non riuscì a trattenere piccole urla di piacere.
Sussurrarono i rispettivi nomi più volte, i respiri affannati, l'estasi negli occhi, finchè il sussurro non divenne grido e si lasciarono ricadere l'uno sull'altro, sfiniti.